AF The Atlantis Complex - Capitolo 1

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  1. *Neverland*
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    The Atlantis Complex (il Complesso di Atlantide), uscito a luglio in inghilterra, è l'ottavo (e probabilmente penultimo) libro della saga.

    Link al sito ufficiale: www.artemisfowl.co.uk/archive/synopsis_Atlantis_Complex.php?id=colfer&link=atlantis

    Introduzione tradotta:
    SPOILER (click to view)
    Il genio criminale Artemis Fowl ha convocato un gruppo scelto di membri del Piccolo Popolo in Islanda. Ma quando sta prensentando la sua invenzione per salvare il mondo dal riscaldamento globale, sembra diverso. Qualcosa di terribile gli sta accadendo.

    Artemis Fowl è diventato buono!

    Diagnosi: il Complesso di Atlantide - un disturbo della personalità multipla - sguazzare nella magia ha danneggiato la sua mente. E inoltre la città sotteranea di Atlantide è attaccata da robot malvagi e il nuovo Artemis non è un grado di combatterli.

    Riuscirà il capitano Spinella Tappo a riportare indietro il vero Artemis prima che i misteriosi robot distruggano la città e tutti i suoi abitanti?


    Sul sito è stato inoltre publicato il primo capitolo (ovviamente in inglese)
    Link: www.artemisfowl.co.uk/downloads/atlantiscomplex_chapter1.pdf?id=colfer&link=extract

    Cercherò di postare in tempi abbastanza brevi tutta la traduzione del primo capitolo (ovviamente sotto spoiler), intanto ecco l'inizio:

    SPOILER (click to view)
    Vatnajokull è il più grande ghiacciaio d'Europa con una superficie di oltre cinquemila miglia Stark blu-bianco. è per la maggior parte disabitato e desolato, e, per la ragione scientifica, il luogo perfetto per Artemis Fowl per dimostrare al popolo delle fate esattamente come pensava di salvare il mondo. inoltre, mai un po 'drammatico scenario fa male una presentazione. una parte di Vatnajokull che fa vedere il traffico umano è il ristorante Stercorario sulle rive della laguna ghiacciaio, che approvvigiona ai gruppi di turisti ghiaccio da maggio ad agosto. ARTEMIS aveva organizzato per incontrare il titolare al chiuso per l'istituzione stagione molto presto la mattina del primo settembre. il suo quindicesimo compleanno.
    (traduzione di ThE_MaFFiO)

    Artemis guidò la sua motoslitta presa a noleggio lungo la costa frastagliata, dove il ghiacciao si tuffava in una pozza nera, ricoperta da un curioso pavimento di lastre di ghiaccio. Il vento ruggiva intorno alla sua testa come una folla eccitata in uno stadio, portando con se un fastidioso nevischio che pungeva naso e bocca. Lo spazio era vasto e indimenticabile, e Artemis sapeva che essere ritrovarsi soli e feriti su quella tundra significava incontrare una morte veloce e dolorosa - o come minimo una pesante umiliazione, seguita dai flash dei turisti di fine stagione, la quale era leggermente meno dolorosa di una morte dolorosa, ma molto più duratura.
    Il proprietario del Great Skua’s, un islandese corpulento, orgogliosamente in possesso di un paio di baffi da tricheco grandi come le ali di un cormorano di discrete dimensioni e dell’improbabile nome di Adam Adamsson, stava sul portico del ristorante, picchiettando le dita, battendo i piedi a ritmo e trovando anche il tempo di ridacchiare dell’avanzata incostante di Artemis lungo la riva gelata della laguna.
    (traduzione di Neverland)


    AVVISO: Su un altro sito ho trovato sempre il primo capitolo pubblicato, ma con un pezzo introduttivo in più e che rivela alcune altre notizie interessanti... Appena possibile cercerò di aggiungere anche quello.

    Edited by *Neverland* - 28/9/2010, 16:17
     
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  2. Dragongirl
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    :woot: :woot: grazie!!
     
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  3. *Neverland*
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    2° PARTE

    Ecco un altro pezzettino. Tempo permettendo dovrei aggiungerne un pezzo ogni giorno.
    Alcune parti forse risultano un po' stiracchiate ma ho avuto delle difficoltà nella traduzione, alcune frasi in italiano risultavano senza senso o di poco effetto. Accetto correzioni e consigli, anzi sono molto graditi.

    SPOILER (click to view)
    - É stata una grande esibizione - disse Adamsson quando Artemi finalmente riuscì a ficcare la motoslitta sul portico del ristorante. - dannazione, harður maður. Non ho riso così tanto da quando il mio cane ha tentato di mangiare il suo riflesso. -
    Artemis sorrise cupamente, consapevole del fatto che il restauratore si stava prendendo gioco delle sue abilità di guidatore, o della loro mancanza.
    - Hmmph - grugnì, scendendo dalla motoslitta rigido come un cowboy dopo tre giorni su un carro bestiame, il cui cavallo era morto, costringendolo a cavalcare la più grassa mucca della mandria.
    Il vecchio ridacchiò. - Ora parli anche come il mio cane. -
    Non era certo abitudine di Artemis Fowl quella di fare entrate così poco dignitose, ma, senza la sua guardia del corpo Leale a portata d mano, è stato costretto a contare sulle sue capacità fisiche, notoriamente poco affidabili. Una delle menti del sesto anno alla St Bartleby, erede di una catena di hotel di lusso, ha soprannominato Artemis Piede-Sinistro-Fowl (Nota: Left Foot Fowl in inglese), come se avesse due piedi sinistri e con nessuno dei due fosse capace di calciare un pallone. Artemis ha tollerato questo fastidio per una settimana circa, poi ha comprato la catena di hotel del giovane erede. Questo ha fatto cessare bruscamente le prese in giro.


    Edited by *Neverland* - 28/9/2010, 15:42
     
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  4. *Neverland*
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    :D 3° PARTE :D

    Ecco un nuovo pezzettino di traduzione.
    Nota della traduttrice: i pensieri di artemis sono tra ' ', i dialoghi tra - -. Artemis da del lei al proprietrario del ristorante e quest'ultimo da del tu ad Artemis per mia scelta (credo che questo renda meglio la differenza di carattere e atteggiamento), in inglese, come forse saprete, il lei non esiste perchè si usa il voi che risulta uguale al tu.

    E ora la traduzione:
    SPOILER (click to view)
    - É tutto pronto, vero? - disse Artemis, flettendo le dita nei suoi guanti isolanti brevettati. Notò che una mano era scomodamente calda; il termostato doveva essersi guastato quando aveva tagliato un obelisco di ghiaccio a circa un miglio dalla costa. Estrasse il cavo di alimentazione con i denti; non c’era il rischio di un’ipotermia, visto che le temperature autunnali si erano assestate appena sotto lo zero.
    - E ciao a te, - disse Adamsson. - Sono contento di conoscerti finalmente faccia a faccia, se non occhio a occhio. -
    Artemis ignorò il tentativo di Adamsson di creare un rapporto. Non aveva posto nella sua vita per un altro amico di cui non poteva fidarsi.
    - non sono intenzionato a chiedere la mano di sua figlia, signor Adamsson, quindi credo che si possano saltare tutti i tentativi di rompere il ghiaccio che lei si sente obbligato a fare. É tutto pronto? -
    Ogni ulteriore tentativo che Adam Adamsson aveva pre-prepararato per rompere il ghiaccio gli si sciolse in gola e l’uomo deglutì una mezza dozzina di volte.
    - Tutto pronto. La tua cassa è nel retro. Ho preparato un buffet vegetariano e dei ‘goodie bags’ del centro benessere Blue Lagoon. Ho anche disposto le sedie, come hai chiesto senza mezzi termini nella tua e-mail. Nessuno del tuo ricevimento è ancora arrivato - nessuno tranne te - nonostante tutti i miei sforzi. -
    Artemis estrasse una valigetta di alluminio dal portabagagli della motoslitta. - Non si preoccupi di questo, signor Adamsson. Perchè non va a Reykjavik a spendere un po’ dell’esorbitante compenso che mi ha estorto per un paio d’ore d’utilizzo del suo ristorante di terza categoria e, forse, a trovare un tronco d’albero senza amici disposto ad ascoltare i suoi problemi? -
    ‘Un paio d’ore. Terza categoria. Due più tre uguale cinque. Ottimo.’
    (traduzione di Neverland)


    Come al solito accetto consigli e qualunque aiuto per migliorare la traduzione.
     
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  5. *Neverland*
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    4°PARTE

    SPOILER (click to view)
    Ora era il turno di Adamsson di grugnire e le punte dei suoi baffi da tricheco tremarono leggermente.
    - Questo atteggiamento non è necessario, giovane Fowl. Siamo entrambi uomini, no? Gli uomini hanno diritto ad un po’ di rispetto. -
    - Veramente? Forse dovremmo chiedere anche alle balene? O forse ai visoni? -
    Adamsson si accigliò, la faccia bruciata dal sole si raggrinzì come una prugna. - D’accordo, ho afferrato il messaggio. Non è necessario darmi la colpa di tutti i crimini dell’umanità. Voi adolescenti siete tutti uguali. Vedremo se sarete in grado di comportarvi meglio con il pianeta.-
    Artemis schiacciò la serratura della borsa per venti volte esatte prima di dirigersi a grandi passi verso il ristorante.
    - Mi creda, noi adolescenti non siamo tutti uguali, - disse mentre sorpasssava Adamsson. - E io ho intenzione di fare leggermente meglio. -
    C’erano più di una dozzina di tavoli dentro al ristorante, tutti con le sedie appoggiate sopra, tutti tranne uno, ricoperto da una tovaglia di lino con bottiglie di acqua di ghiacciaio e sacchetti del centro benessere per ognuno dei cinque posti.
    ‘Cinque’ pensò Artemis. ‘Un buon numero. Solido. Prevedibile. Quattro per cinque fa venti.’
    (traduzione di Neverland)
     
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  6. *Neverland*
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    5° PARTE

    Sono rimasta un po' indietro con la traduzione, lo so. Comunque ecco una nuova parte, Artemis è alle prese con dei problemi un po' particolari.

    SPOILER (click to view)
    Artemis aveva recentemente deciso che il cinque era il suo numero. Grandi cose succedevano quando il cinque era nei paraggi. La sua parte razionale era consapevole di come tutto questo fosse ridicolo, ma non poteva ignorare il fatto che le tragedie, nella sua vita, erano successe sempre in anni non divisibili per cinque: suo padre è scomparso ed è stato mutilato, il suo vecchio amico, il Comandante della LEP Julius Tubero, è stato assassinata dalla famosa folletta Opal Koboi, tutto in anni senza un cinque.
    Artemis era alto cinque piedi e cinque pollici e pesava cinquantacinque chili. Se toccava qualcosa cinque volte o un multiplo di cinque volte, allora questa stava al sicuro. Una porta sarebbe rimasta chiusa, per esempio, o un allarme avrebbe protetto a dovere quel particolare portone.
    Quel giorno i segni erano ottimi. Aveva quindici anni. Tre volte cinque. E la sua stanza d’albergo a Reykjavik era la numero quarantacinque. Anche la motoslitta che l’aveva portato fin lì incolume aveva un numero di immatricolazione che era multiplo di cinque e vantava un motore della potenza di 50 candele. Tutti buoni segnali. C’erano solo quattro invitati all’incontro, ma contando anche lui sarebbero stati in cinque. Niente panico, quindi.
    Un lato di Artemis era terrificato da questa sua appena scoperta superstizione sui numeri.
    ‘Controllati. Tu sei un Fowl. Un Fowl non si affida alla fortuna - abbandona queste ridicole ossessioni.’
    Artemis schiacciò nuovamente la serratura della borsa per placare gli dei del numero - venti volte, quattro per cinque - e sentì il suo battito rallentare.
    ‘Mi libererò di quest’abitudine domani, quando questo lavoro sarà concluso.’
    (Traduzione di Neverland)


    Ma c'è qualcuno che legge? :(
     
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  7. *Neverland*
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    6° PARTE

    Non temete, o voi che attendete la traduzione, ecco arrivata una nuova parte, un po' più lunga, per farmi perdonare la lunga attesa.

    SPOILER (click to view)
    Artemis indugiò sul podio del maitre fino a quando Adamsson e il suo gatto delle nevi non scomparirono dietro a una cresta di neve che avrebbe potuto essere lil dorso di una balena, poi attese che ancora qualche minuto che il rombo del veicolo si trasformasse nel tossicchiare di un vecchio fumatore.
    ‘Perfetto. Ora è tempo di fare qualche affare.’
    Artemis scese i cinque gradini di legno fino al piano del ristorante - ‘Eccellente. Un ottimo presagio.’ - sorpassando una serie di colonne decorate con delle riproduzioni della maschera di Stora-Borg fino ad arrivare all’inizio della tavola imbandita.
    Le sedie erano rivolte verso di lui e un leggero luccichio, come la foschia provocata dal calore, aleggiava intorno alla parte superiore del tavolo.
    - Benvenuti, amici, - disse Artemis in gnomico, costringendosi a pronunciare le parole in un tono fiducioso e gioviale. - oggi siamo riuniti qui per salvare il mondo.*-
    La foschia ora appariva più elettrica, con interferenze bianche e brillanti che la attravarsavano e facce sbiadite che nuotavano nelle sue profondità, come i fantasmi di un sogno. Le facce si solidificarono e apparvero i torsi e gli arti. Piccole figure, simili a dei bambini si materializzarono. Simili a dei bambini, ma non uguali. Queste figure erano i rappresentanti del Popolo e tra loro c’erano probabilmente gli unici amici che Artemis possedesse.
    - Salvare il mondo? - disse il Capitano Spinella Tappo della LEP. - Il solito vecchio Artemis Fowl. e lo dico con sarcasmo dato che “salvare il mondo” non è per niente una cosa da te.
    Artemis sapeva che avrebe dovuto sorridere, ma non riusciva, così invece di essere colto in fallo, disse qualcosa che non sarebbe sembrato fuori luogo.
    - Ti serve un nuovo amplificatore per la schermatura, Polledro. - disse al centauro che si teneva malamente in equilibrio su una sedia progettata per gli umani. - Sono riuscito a notare il luccichio dal portico di fronte. E tu ti definisci un esperto? Quanto è vecchia la tecnologia che state usando? -
    Polledrò picchiò uno zoccolo a terra, uno dei sui tic più irritanti e la ragione per cui non aveva mai vinto a Poker.
    - É un piacere rivederti, Fangosetto. -
    - quanto è vecchia? -
    - Non saprei. Forse quattro anni. -
    - Quattro. Visto. Che razza di numero è il quattro? -
    Polledro sporse il labbro inferiore. - Che ‘razza’ di numero? Esistono dei tipi di numero adesso, Artemis? Questo amplificatore è buono per almeno un altro centinaio di anni. Forse ha bisogno di qualche messa a punto, ma è tutto qui. -
    Spinella si alzò in piedi e camminò lentamente fino all’inizio del tavolo.
    - Non avrete intenzio di iniziare a litigare proprio ora. Non credete che stia diventando troppo scontato dopo tutti questi anni? Sembrate una coppia di randagi che marcano il territorio. -
    L’elfa appoggiò due dita sul braccio di Artemis. - Lascialo perdere, Artemis. Sai bene quanto i centauri siano suscettibili. -
    Artemis non riuscì a incrociare i suoi occhi. Picchiettò venti volte con le dita dei piedi all’interno dei suo stivali da neve.
    - D’accordo. Cambiamo argomento. -
    (traduzione di Neverland)


    Nota:
    A causa della sua mania per il cinque, Artemis spesso pronuncia solo cinque (o multipli di cinque) parole nei suoi discorsi. Dove è possibile cercherò di mantenere questo conto senza stravolgere le frasi. Le frasi che contavano cinque (o multipli di cinque) parole in lingua originale sono indicate con *.
    :blink: Ma certo che Colfer ne sa una più del diavolo! Se non fossi stata trumatizzata da un certo film sul 23 non mi sarei mai messa a contare e non avrei mai notato questa genialata!
     
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  8. *Neverland*
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    7° PARTE

    Ecco un nuovo pezzettino. Artemis inizia a comportarsi in modo davvero strano...

    SPOILER (click to view)
    - Alla buon ora. - disse la terza rappresentante del piccolo popolo presente nella stanza. - Abbiamo attraversato la Russia per questo, Fowl. Quindi se potessimo cambiare argomento e iniziare a parlare di quello che siamo venuti a discutere... -
    Il Comandante Raine Vinyàya(*) ovviamente non era felice di trovarsi così lontano dalla sua adorata Centrale della LEP. Aveva assunto il comando generale della LEP alcuni anni prima e si vantava di mantenere una certa influenza su ogni missione in Superficie.
    - Ho delle operazioni a cui devo tornare, Artemis. I folletti sono in rivolta e reclamano il rilascio di Opal Koboi e, come se non bastasse, è esplosa una nuova epidemia di Smoccorane. (**) Facci la cortesia di arrivare al punto. -
    Artemis annuì. Vinyàya gli era apertamente ostile e questa era un’emozione su cui si poteva fare affidamento, a meno che, ovviamente, non fosse tutto un bluff e la comandante non fosse in realtà una sua fan segreta, sempre che non fosse un doppio bluff e lei gli fosse veramente ostile...
    ‘suonava decisamente folle.’ Realizzò Artemis. ‘Anche per i miei standard.’
    Nonostante fosse alta a malapena un metro, la Comandante Vinyàya era decisamente una persona formidabile e qualcuno che Artemis non si sarebbe mai sognato di sottovalutare. Malgrado i suoi quattrocento anni di età, di mezza età in termini fatati, la Comandante era una figura decisamente impressionante: magra e con la pelle giallastra, con delle pupille feline che solo raramente si possono incontrare in occhi elfici, ma nemmeno questa rarità era il suo tratto più caratteristico. Raine Vinyàya aveva una lunga criniera di capelli argentei che sembravano catturare anche il più piccolo raggio di luce per spedirlo a formare piccole increspature sulle sue spalle.
    Artemis si schiarì la gola e trasferì la sua attenzione dai numeri al progetto o, come preferiva chiamarlo, a IL PROGETTO. Alla fine, a conti fatti, quello era l’unico piano veramente importante.
    Spinella gli picchiettò gentilmente sulla spalla.
    - Sembri pallido. Anche più del solito. Tutto OK, festeggiato? -
    Artemis finalmente riuscì a incrociare i suoi occhi - uno azzurro, uno nocciola - incorniciati da ampie sopracciglia e da una frangia di capelli ramati che Spinella si era fatta crescere invece del suo solito taglio a spazzola.
    - Quindici anni oggi, - mormorò Artemis. - tre per cinque. Un’ottima cosa. -
    Spinella sbattà le palpebre. Artemis Fowl che borbotta? E nessun accenno al suo nuovo taglio di capelli - Artemis si accorge sempre subito dei cambiamenti fisici.
    - Io... ah... credo di sì. Ma dov’è Leale? Sta controllando il perimetro? -
    - No. No, l’ho mandato via. A Juliet serviva una mano. -
    - Niente di grave? -
    - Non grave ma necessario. Affari di famiglia. Era sicuro che tu mi avresti tenuto sotto controllo. -
    Spinella serrò le labbra come se avesse assaggiato qualcosa di acido.
    - Si fida di qualcun’altro per tenere d’occhio il suo principale? É di Leale che stiamo parlando? -
    - Ovviamente. E, comunque, è meglio che non sia qui. Ogni volta che i miei piani vanno male, lui è nei paraggi. É importante, fondamentale, che questo incontro vada avanti e che nulla vada storto. -
    La mascella di Spinella si era definitivamente staccata per lo shock. Era quasi comico da vedere. Se aveva capito bene, Artemis stava accusando Leale del fallimento dei suoi precedenti piani. Leale? Il suo alleato più fedele.
    (traduzione di Neverland)


    Note:
    (*) Non ricordo e non riesco a trovare la traduzione del nome di battesimo di Vinyàya (forse nemmeno esiste), quindi ho lasciato il nome in inglese Raine. In italiano sarebbe una cosa tipo Pioggia o Pioggetta.
    (**) La parola inglese era sweartoad, credo che siano le Smoccorane, ma non ne ho la certezza.

    Beh sono tutti un po' strani in questo pezzo. Vi immaginate Leale che lascia Artemis da solo? Non voglio anticipare nulla ma
    SPOILER (click to view)
    Non si sa nulla di Leale per tutto il capitolo, viste le strane condizioni di Arty mi sto un po' preoccupando.


    A presto con altri pezzi. ;) Mancano ancora 2/3 del capitolo, dovrò accellerare un po' o il libro esce prima che io finisca la traduzione
     
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  9. *Neverland*
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    INTRODUZIONE BIS

    Ecco l'altra introduzione trovata sul Sito Ufficiale:

    SPOILER (click to view)
    Artemis ha investito tutta la sua fortuna in un progetto che crede possa salvare il mondo e i suoi abitanti, umani e fatati. Può essere vero?
    Può la bontà aver preso possesso della vita del più grande genio criminale adolescente del mondo?

    Il capitano Spinella Tappo non è convinto e ha scoperto che Artemis soffre del Complesso di Atlantide, una psicosi comune tra i criminali redenti del Piccolo Popolo - non tra gli umani - e molto probabilmente causata dallo scorrazzare di Artemis tra la magia fatata. I sintomi includono un comportamento ossessivo-compulsivo, paranoia, disordini della personalità multipla e, in casi estremi, imbarazzanti dichiarazioni d'amore a una certa elfa della LEP.

    Sfortunatamente il Complesso di Atlantide si è presentato nel momento peggiore. Un nemico mortale proveniente dal passato di Spinella è intenzionato a distruggere la la città di Atlantide.
    Riuscirà Artemis a fuggire dai confini della sua mente - e dai tentacoli di un calamaro gigante - in tempo per salvare la metropoli subacquea e i suoi abitanti?


    Non dice molto di più rispetto all'altra, ma qualche informazione interessante c'è.
     
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  10. *Neverland*
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    8° PARTE

    Dopo non so più quanto tempo sono riuscita ad andare avanti con la traduzione, quindi ecco un nuovo pezzo.

    SPOILER (click to view)
    - Buona idea. Allora andiamo avanti. Noi quattro abbiamo una presentazione nel nostro immediato futuro. -
    Disse Polledro, che aveva pronunciato il temuto numero senza pensare alle conseguenze.
    ‘Quattro. Un numero veramente terribile. Il peggiore in assoluto. I cinesi odiano il quattro perchè suona in modo simile alla loro parola morte.’
    Ancora peggiore che dire il numero quattro era il fatto che in quella stanza erano solo in quattro. Il domandante Grana Algonzo non era stato apparentemente in grado di raggiungerli. Nonostante la loro storica antipatia reciproca, Artemis desiderava ardentemente che in quel momento il comandante fosse lì con loro.
    - Spinella, dove si trova il comandante Algonzo? Credevo che oggi fosse tra gli invitati. Avremmo potuto usare la sua protezione. -
    Holli stava in piedi vicino al tavolo, dritta come un fuso nella sua divisa blue, un grappolo di ghiande scintillava sul suo petto.
    - Grana... Il comandante Algonzo ha abbastanza problemi a affrontare alal Centrale, ma non preoccuparti. C’è un intero battaglione tattico della LEP che sta sorvolando l’area in una navetta schermata. Nemmeno una volpe delle nevi potrebbe arrivare qui senza ritrovarsi la coda bruciacchiata. -
    Artemis si tolse i guanti e la giacca da neve. - Grazie, capitano. Sono molto incoraggiato dalla vostra precisione. Solo per curiosità, da quanti elementi è composta uan squadra della LEP? Esattamente? -
    - Quattordici. - Rispose Spinella inarcando un sopracciglio.
    - Quattordici. Hmm. Non mi sembra... - Poi un’illuminazione. - E presumo ci sia anche un pilota, no? -
    - Quattordici incluso il pilota. Sono abbastanza per affrontare qualunque battaglione di umani ti possa preoccupare di lanciargli contro. - (traduzione di Neverland)
     
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  11. *Neverland*
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    9° PARTE

    Sono sempre più lenta, lo so, ma questa traduzione la finirò prima dell'uscita del libro, almeno spero.

    SPOILER (click to view)
    Per un attimo sembrò che Artemis stesse per voltarsi e scappare dall’incontro che lui stesso aveva organizzato. Un tendine guizzò sul suo collo e la punta del suo dito picchiettò nervosamente sul poggiatesta di legno. Poi Artemis deglutì e annuì con un nervosismo che sfuggì dalla sua bocca come un canarino sfugge da un gatto poco prima di essere ingoiato.
    - Molto bene. E quattordici sia. Per favore, Spinella, siediti. Permettemi di spiegarvi del progetto. -
    Spinella indietreggiò lentamente, cercando la sfrontatezza che il volto sorridente di Artemis emanava di solito. Non c’era.
    ‘Qualunque cosa sia questo progetto’ pensò ‘è roba grossa.’
    Artemis appoggiò la sua valigetta sl tavolo, la aprì e sollevò il coperchio per rivelare lo schermo contenuto al suo interno. Per un momento il compiacimento per il suo gadget affiorò all’esterno e Artemis riuscì a gestire anche un debole ghigno in direzione di Polledro. Il sorriso distese le labbra per non più di un centimetro.
    - Guarda. Sono certo che apprezzerai questa piccola scatola. -
    Polledro ridacchiò. - Oh mio dio! É... è possibile che sia... un computer portatile? Ci hai fatto vergognare tutti con la tua brillantezza, Ary. -
    Il sarcasmo del centauro scatenò i gemiti di tutti i presenti.
    - che c’è? - protestò. - è un portatile. Nemmno un umano può aspettarsi di impressionare qualcuno con un portatile. -
    - se conosco bene Artemis, - disse Spinella. - Qualcosa di impressionante sta per accadere. Ho ragione? -
    - dovrai giudicarlo da sola. - disse Artemis, premendo il suo pollice contro uno scanner sulla valigetta. Lo scanner tremolò, analizzando il pollice, poi emise un lampo verde, decidendo di accettarlo.
    Per un secondo o due, non accadde nulla, poi un piccolo motore interno alla valigia iniziò a ronzare come se ci fosse un piccolo gatto soddisfatto che si stiracchiava al suo interno.
    - motori - disse Polledro. - che grosso affare. -
    Gli angoli rinforzati in metallo del coperchio si staccarono improvvisamente, volando via dal coperchio con uno spruzzo di propellente, volando verso il soffitto. Contemporaneamente, lo schermo iniziò ad allargarsi fono a diventare grande più di un metro quadro con amplificatori su ogni lato.
    - quindi è uno schermo molto grosso. - disse Polledro. - questo è tutto esibizionismo. Tutto quello di cui avevamo bisogno era un paio di occhiali virtuali. -
    Artemis premette un altro bottone sulla valigia e gli angolo di metallo si appiccicarono al soffitto, rivelando di essere proiettori, sputanti flussi di dati digitali che si fusero insieme al centro della stanza per formare un modello rotante del pianeta terra. Lo schermo mostrava il logo delle industrie Fowl circondato da un certo numero di file.
    - è una valigetta olografica. - disse Polledro, felice di essere rimasto indifferente. - le abbiamo avute per anni. -
    - non è una valigetta olografica, la valigetta è totalmente reale. - lo corresse Artemis - ma le immagini che state per vedere sono olografiche. Ho fatto alcuni aggiornamenti al sistema della LEP. La valigetta è sintonizzata con diversi satelliti e il computer interno è in grado di costruire immagini in tempo reale anche di oggetti che non sono all’interno del range del sensore. -
    - ne ho uno uguale a casa. - mormorò il centauro - per la console dei videogiochi dei miei nipoti. -
    - e il sistema è dotato di un’intelligenza interattiva così posso modificare e costruire dei modelli a mano, a condizione che io stia indossando i guanti virtuali. - proseguì Artemis.
    Polledro si accigliò. - d’accordo, fangosetto. Questo è buono. - ma non potè evitare di aggiungere: - per un umano. -
    Le pupille di Vinyàia si contrassero nella luce dei proiettori. - è tutto molto carino, Fowl, ma continuiamo a non conoscere l’argomento centrale di questo incontro. -
    (traduzione di Neverland)


    Solo un commento: Artemis è un esibizionista e soprattutto :foaly:
     
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  12. *Neverland*
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    10° PARTE

    Chiedo umilmente perdono per averci mesos tutto questo tempo, la colpa è della scuola che mi sta uccidendo.

    SPOILER (click to view)
    Artemis fece un passo dentro l’ologramma e infilò le sue mani in due guanti virtuali che fluttuavano sopra l’Australia. I guanti erano leggermente trasparenti con spesse dita cilindriche e di un materiale che appariva simile al polistirolo. I sensori della valigetta crepitarono pensierosi acora una volta prima di accettare la mano di Artemis. I guanti emisero un debole suono e si ritirarono per formare come una seconda pelle intorno alle sue dita, ogni nocca dicoperta da una placca digitale.
    - La Terra - iniziò, ignorando l’impulso di aprire la cartella con dentro i suoi appunti e contare le parole. Conosceva il suo discorso a memoria. - Casa nostra. Ci nutre e ci offre riparo. La sua gravità è ciò che ci impedisce di essere scaraventati nello spazio e congelare, prima di scioglierci di nuovo ed essere arrostiti dal sole, non che importerebbe particolarmente, dato che moriremmo asfissiati molto prima.* - Artemis fece una pausa per le risate e rimase molto sorpreso quando queste non arrivarono. - Era solo un piccolo scherzo. Ho letto in un manuale sulle presentazioni che uno scherzo spesso serve a rompere il ghiaccio. E ho effettivamente tentato di rompere il ghiaccio con questa battuta, quindi il mio umorismo si prestava a diverse interpretazioni. -
    - Era uno scherzo? - disse Vinyàya. - ho condannato degli ufficiali alla corte marziale per molto meno. -
    - Se avessi avuto della fratta marcia, l’avrei tirata. - aggiunse Polledro. - perchè non ti occupi di scienza e lasci le battute alle persone che le sanno fare? -
    Artemis si accigliò, sconvolto dal fatto che era stato costretto ad improvvisare e ora non poteva essere certo del numero di parole contenute nella sua presentazione. Se avesse finito con un multiplo di quattro che non fosse stato anche multiplo di cinque, sarebbe stata una vera tragedia. Forse era il caso di ricominiare? m questo avrebbe significato imbrogliare e gli dei del numero avrebbero semplicemente sommato i due discorsi insieme e questo non l’avrebbe certo aiutato.
    ‘Complicato. Veramente difficile da mantenere sui binari, anche per me’
    Ma doveva continuare, era imperativo che IL PROGETTO fosse presentato subito, quel giorno, così IL PRODOTTO avrebbe potuto entrare immediatamente in fabbricazione. Quindi Artemis cercò di contenere l’incertezza e si lanciò con entusiasmo nella presentazione, fermandosi a malapena per respirare solo se sentiva il suo coraggio che lo abbandonava.
    - L’uomo è la più grande minaccia per la Terra. Abbiamo svuotato il pianeta dai suoi combustibili fossili e li abbiamo scagliati nuovamente contro lo stesso pianeta attraverso il riscaldamento globale.* - Artemis puntò un dito virtuale sullo schermo gigantesco, aprendo un video dopo l’altro, ognuno di questi che illustrava un punto diverso. - I ghiacciai di tutto il mondo perdono quasi due metri di copertura di ghiaccio ogni anno, quasi un milione di chilometri quadri solo nell’Oceano Artico negli ultimi trent’anni.* - Dietro di lui, il video mostrava alcune delle conseguenze del riscaldamento globale.
    - Il mondo ha bisogno di essere salvato. - disse Artemis - ed ora, finalmente, ho realizzato che sarò io quello che lo salverà. É questo il motivo per cui io sono un genio. La mia vera raison d’être.*-
    (traduzione di Neverland)


    Note:
    I dialoghi segnati con * sono quelli le cui parole sono un numero multiplo di 5. Il lavoro più difficile di questa traduzione è lasciarli così anche in italiano senza fare frasi troppo contorte. Spero di esserci riuscita almeno in parte.

    Alla prossima, gente.
     
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  13. « Yuzuki
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    Oh, leggo io, leggo io!
    Grazie grazie tantissimo! ^^
    Non vedo l'ora che Artemis prende la doppia personalità! *^*
    Non metterci troppo per il prossimo, eh, per favore! x)
     
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  14. *Neverland*
        +1   -1
     
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    11° PARTE

    Ecco un nuovo pezzettino. Cerco di fare più in fretta che posso, ma non ho molto tempo libero in questo periodo.
    Preferite pochi aggiornamenti lunghi o tanti brevi?

    SPOILER (click to view)
    Vinyàya picchiettò con l’indice sul tavolo. - C’è un gruppo a Cantuccio, dotato anche di un certo seguito, che suggerisce di ignorare il riscaldamento globale. Gli umani si spazzeranno via da soli e noi potremo tornare in superficie. -
    Artemis era preparato ad un’obiezione del genere. - Un argomento ovvio, Comandante, ma non ci sono solo gli umani, vero? - Aprì altri finestre di video e le fate videro orsi polari pelle e ossa che nadvano alla deriva su blocchi di ghiaccio, alci del Michigan mangiate vive da un’ingigantita popolazione di zecche e barriere coralline sbiancate prive di ogni forma di vita.
    - Stiamo parlando di ogni essere vivente sopra e sotto la superficie. -
    Polledrò era decisamente infastidito dalla presentazione. - Pensi che non ci abbiamo mai pensato, Fangosetto? pensi forse che questo particolare problema non è stato sempre presente nelle menti di ogni scienziato a Cantuccio e ad Atlantide? E ad essere onesti ho trovato tutta questa presentazione particolarmente paternalistica. -
    Artemis strinse le spalle. - Come ti senti non è importante. Come mi sento io non è importante. La terra ha bisogno di essere salvata. -
    Spinella si raddrizzò di scatto. - Non mi dire che hai trovato la risposta. -
    - credo di sì. -
    Polledro sbuffò. - Veramente? Lasciami indovinare: impacchettare gli iceberg, forse? O sparare delle lenti riflettenti nell’atmosfera? E che ne pensi di creare una copertura di nubi? Mi sto scaldando troppo? -
    - Ci stiamo scaldando tutti, - disse Artemis. - É questo il problema. - Prese l’ologramma della terra in una mano e la fece girare come una palla da basket. - Tutte queste soluzioni potrebbero funzionare, con alcune modifiche. Ma richiederebbero una certa collaborazione tra i vari stati e, come sappiamo tutti, i governi umani non sono molto bravi a condividere i loro giocattoli. Forse in cinquant’anni le cose potrebbero cambiare, ma a quel punto sarebbe troppo tardi. -
    (Traduzione di Neverland)
     
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  15. « Yuzuki
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    Oh, don't worry, prenditi tutto il tempo.

    Oddio, è una domanda difficile.. ^^

    Waaah, ma quando salta fuori quella diamine di doppia personalità?! *^*
     
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37 replies since 26/9/2010, 12:56   759 views
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